Despite the passing of time "Boris" is still a pleasant, yet not exhilarating, sitcom. Despite the lighthearted tone, it even manages to make some sharp satire of the rotten Italian showbusiness, where purposely making shitty TV shows truly became a specialized job. The writing could be sharper, but we are still above the level of similar shows. A little like "The Office" did in the US, "Boris" generated countless quotes and memes all over the internet, most of which are untranslatable to other languages.

The first season is a little rough on the edges but still the most genuine. Each episode has its own self-contained plot and things don't drag on for too long. The only problem is, horrible music aside, the protagonist. Alessandro's mediocrity is a perfect counterpoint to the madness of the other characters, but it's almost as if he is just witnessing the events without being involved too much.

The same old jokes and dynamics already started to grow thin by the second season, which was a big upgrade technically but at the same time tended to play too easy and rely on the same old stuff. The side stories that span over multiple episodes like Alessandro’s love interests, the nonsense Machiavelli quest, and in particular, Biascica’s panic attacks, dragged the pacing down a little.

The third season tried to shake things up a little, but felt a little tired in its humor. The cynical ending seems to be unpopular, but it is actually the only really good idea they had here. The rest was pretty old jokes and uninspired situations. It also felt like the crew wasn't actually able to make a "good" show. Their mastery of garbage TV is what made "Boris" sharp and enjoyable, but every time they try to flirt with quality, it was hard to spot the difference.

Showbusiness has drastically changed since the end of "Boris" in 2011, and this revival makes it even more noticeable. The fourth season of "Boris" is undoubtedly crafted with passion and with the fans in mind, but I doubt it will be able to appeal to new generations. For better or worse, nothing has changed since 2011. The commentary on streaming services and the new standards for television feels unfocused and shallow, and most of the jokes that land are allusions to the old seasons or guest appearances from fan-favorite characters. Moreover, the eight episodes are barely enough to move the plot forward and expand on the characters. Many arcs get closed all of a sudden and some even fade out throughout the series. Nevertheless, it was still an extremely pleasant viewing from a fan's perspective. The ending was unexpected, but at the same time quite satisfying.

(Nonostante gli anni rimane una sitcom piacevole ma non esilarante, che tra un sorriso e l’altro riesce pure a introdurre un po’ di satira e problematiche vere dello showbiz. Quanto a quantità di tormentoni introdotti nel web, possiamo definirla la "The Office" italiana. La scrittura scricchiola di tanto in tanto, ma ci possiamo accontentare. Del resto, da amante del trash televisivo sarebbe impossibile non amare una serie consacrata a chi fa la merda di professione. Tra le tre la prima stagione è la più scorrevole, con episodi generalmente autoconclusivi e che non fanno ancora troppa insistenza sui vari tormentoni. L’unica vera pecca è, oltre alle musiche orrende, il personaggio di Alessandro: perfetto a bilanciare la follia del resto della troupe ma un po’ troppo anonimo come protagonista.

La seconda stagione è decisamente migliore tecnicamente, ma in certe cose sa un po’ più di stantio. Inizia ad esserci la sensazione che stessero campando un po’ troppo sui vari tormentoni e sulla gente che strilla in romanaccio. I drammi di Biascica e in particolare l’insipida storia d’amore tra Arianna e Alessandro ammazzano un po’ il ritmo generale, per non parlare del Machiavelli di cui onestamente non ho esattamente colto il senso. Tra le new entry abbiamo un Guzzanti un po’ sprecato e due cagnacce niente male.

Nella terza stagione ho apprezzato il tentativo di variare un minimo la formula, ma purtroppo ho percepito una spossatezza acuta nell'umorismo. Il finale cinico e rassegnato mi sta benissimo, anche perché si riconnette alle premesse fatte all’inizio della serie, ma le situazioni divertenti o vagamente intelligenti sono veramente poche. Tra l’altro non è che Medical Dimension fosse tutta sta qualità, eh. Anche quando avevano provato con il corto della formica, rimane l'impressione che la troupe dietro a "Boris" abbia poca dimestichezza con la qualità, trovandosi a suo agio solo quando si beffa di ciò che conosce a menadito, ovvero la monnezza.

La serialità è cambiata radicalmente dagli anni di "Boris", e questo ritorno fuori tempi massimi ne è la prova lampante. La quarta stagione di "Boris" è indubbiamente fatta con il cuore e con un'attenzione particolare ai fans di vecchia data, ma dubito sarà in grado di accaparrarsi nuovi spettatori. Nel bene e nel male, tutto è congelato al 2011, e rimarrà tutto congelato anche dopo questi otto episodi personaggi inclusi. I riferimenti allo streaming e al nuovo modo di fare televisione sono fuori fuoco e superficiali, tant'è che i momenti che strappano un sorriso sono quasi tutti riferimenti ai tormentoni dei bei tempi o comparsate del cast storico (in un modo o nell'altro torneranno praticamente tutti). Le otto puntate sono inoltre insufficienti a sviluppare la trama orizzontale, con personaggi e situazioni spesso perse per strada o chiuse alla bell’e meglio. Il tutto resta comunque molto piacevole e di facile fruizione. Il finale è stato inaspettato quanto soddisfacente.